Traduzione e competenze
Da tempo mi occupo della traduzione dal latino e di una sua didattica attraverso le ICT. Nei miei scritti ho sempre parlato del fatto che la competenza traduttiva è un "high skill", che mette in campo abilità complesse di "problem solving " e "decision making" ,le richiede e le potenzia; e ho sperimentato le potenzialità di strategie collaborative e metacognitive ( ad es. l'uso del "WorKshop" di moodle).In una didattica per competenze è importante definire i processi che una attività mette in gioco. Ci sto lavorando... ma non mi dilungo.
Vorrei invece mostrare una tabella (REQUS) in cui le competenze sono tradotte in una sequenza operativa, confrontate con quella di una attività lavorativa di pianificazione. E' qui evidente come la sequenza di processo renda il modello a dir poco semplicistico, e come una seria riflessione sulle competenze non possa prescindere da una disamina precisa dell'attività in questione.
Già ad una prima osservazione si possono individuare degli elementi:
Lo studente individuerebbe caratteristiche del testo e sue difficoltà in una prima fase , ma lo legge (!) nella terza.
Lettura e traduzione sono liquidate come attività (e una analisi testuale, semantica, strutturale? e i problemi interpretativi? lo studente attua, esegue...che rifletta o usi creatività no?)
Le informazioni : vocabolario e consigli docente? e non una utilizzazione in altro contesto di conoscenze acquisite? risorse solo esterne?
Meno male che deve saper gestire le relazioni esterne... perchè a questo punto, forse, copiare la versione da un compagno più bravo è l'unica soluzione veramente "strategica"...
Problem solving? casella vuota. Nessun imprevisto da gestire, tutto liscio... per definizione...
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